Terapia Breve Strategica, Cenni Storici
Le origini dell’approccio strategico le possiamo trovare sin nell’antica arte ellenica della retorica e in quella degli stratagemmi cinesi, capaci di risolvere problemi apparentemente complicati attraverso l’utilizzo della persuasione e della logica non ordinaria, nonché nella teoria della comunicazione di Gregory Bateson e nella teoria della pragmatica della comunicazione umana di Paul Watzlawick; a livello epistemologico l’approccio trae origini dagli sviluppi costruttivisti dell’epistemologia cibernetica, maturati da Heinz von Foerster ed Ernst von Glasersfeld; dagli studi di Milton Erickson sulla suggestione ipnotica.
Il termine “strategico” in psicoterapia lo si può ritrovare tra gli scritti riferiti proprio a Milton Erickson, considerato per questo il capostipite dell’approccio strategico in senso allargato.
Si deve poi a Paul Watzlawick e ai ricercatori del Mental Research Institute di Palo Alto l’opera di approfondimento e sistematizzazione dei principi teorico-applicativi della comunicazione nei suoi aspetti pragmatici e terapeutici.
Il contributo più innovativo è stato apportato da Giorgio Nardone, che insieme a P. Watzlawick nel “L’arte del cambiamento” (1990), oltre ad una chiara esplicitazione del modello della terapia breve strategica, presenta per la prima volta specifici protocolli di trattamento.
Il contributo innovativo è stato apportato e continua ad oggi ad evolversi grazie alla costante sperimentazione clinica del Prof. Giorgio Nardone, psicoterapeuta di fama mondiale, didatta e coach, esponente di maggior spicco della cosiddetta Scuola di Palo Alto, ormai riconosciuto come il creatore di una vera e propria scuola di pensiero alla quale si ispirano studiosi, terapeuti e manager di tutto il mondo.
Il Centro di Terapia Strategica di Arezzo, da lui fondato nel lontano 1987 insieme a Paul Watzlawick porta avanti da allora una ricerca-intervento che coinvolge migliaia di pazienti nel trattamento di vari problemi psicologici.
Attraverso la ricerca-intervento si è giunti a sviluppare specifici protocolli di trattamento per diverse patologie ( fobie, ossessioni, attacchi di panico e ipocondria, disordini del comportamento alimentare, problemi educativi, aziendali, manageriali, e relazionali di coppia e familiari ), che con manovre comunicative terapeutiche, e strategie sono risultati avere un forte potere euristico e predittivo, e per questo molto efficaci ed efficienti.
I risultati più importanti e riconosciuti sono stati raggiunti principalmente con i disturbi fobico-ossessivi e con i disturbi alimentari, trattamenti caratterizzati da alti valori di efficacia ed efficienza (87% di casi risolti in una media di 7 sedute) (Nardone G., Watzlawick P., “Brief Strategic Therapy” Rowman & Littlefield Publishers Inc, MD, USA, 2004).
Ad oggi il modello di psicoterapia breve strategica è l’oggetto di numerose pubblicazioni e riferimento costante di molti autori, inoltre è entrato a far parte di insegnamenti presso corsi di laurea, scuole di specializzazione universitarie e corsi di aggiornamento per professionisti della sanità pubblica, sia in Italia che all’estero.