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K. Lewin

Terapia Breve Strategica, Come Funziona


La terapia breve strategica è un modello di intervento innovativo, che si differenzia completamente da tutti gli altri approcci psicoterapeutici.

Viene abbandonata l’impostazione classica, basata su un modello medico, secondo cui la terapia comincia solo dopo che è stata effettuata una diagnosi. Tale impostazione, irrinunciabile in medicina e in tutti gli altri approcci psicoterapeutici, diventa un fattore controproducente nella terapia breve strategica, dove vale il principio “si conosce un problema mediante la sua soluzione”. In altre parole, è solo dopo che è stato risolto il problema che è possibile, retrospettivamente, stabilire quali erano i meccanismi che ne avevano determinato la sua costruzione.

Partendo dall’assunzione che i disturbi di natura psicologica derivano da una modalità disfunzionale di percepire e di reagire nei confronti della realtà, il terapeuta strategico, per cambiare una situazione problematica, anziché andare alla ricerca delle cause originarie, indaga sul “come” funziona il problema e sul “come” si mantiene per poi individuare la modalità d’intervento più efficace.

Un aspetto fondamentale su cui il terapeuta focalizza l’attenzione sin dal primo incontro è l’indagine sulle cosiddette “tentate soluzioni”, vale a dire tutto ciò che il paziente stesso e le persone intorno a lui hanno tentato di fare per risolvere il problema. Questi tentativi disfunzionali ripetuti nel tempo, se non vengono bloccati e sostituiti con delle strategie più funzionali, alimentano la situazione problematica e ne determinano la sua persistenza, complicandola ulteriormente.

Per questo motivo, il terapeuta strategico concentra la sua attenzione, fin dal principio della terapia, sul rompere questo circuito vizioso che si è venuto a stabilire tra le tentate soluzioni e la persistenza di un problema, lavorando sul presente piuttosto che sul passato, su “come funziona” il problema, piuttosto che sul “perché esiste”, sulla ricerca delle “soluzioni” piuttosto che delle “cause”.

Per raggiungere questo obiettivo nella maniera più efficace il terapeuta strategico usa tecniche/strategie quali, prescrizioni dirette, indirette, e paradossali; ristrutturazioni e metafore, utilizzando una comunicazione persuasiva e suggestiva. Quindi l’intervento strategico è di tipo attivo e prescrittivo e produce risultati a partire già dalle prime sedute.

Scopo ultimo dell’intervento terapeutico diviene così l’acquisizione di una prospettiva più elastica e funzionale della persona rispetto alla posizione rigida originaria e la capacità di fronteggiare i problemi sviluppando diverse possibili strategie risolutive.

Si tratta di un intervento terapeutico breve (intendendo per “breve” al di sotto di 20 sedute) che si occupa di eliminare i comportamenti disfunzionali o i sintomi per i quali la persona giunge in terapia, dall’altra, di produrre il cambiamento delle modalità attraverso cui il paziente costruisce la propria realtà personale e interpersonale.

Di conseguenza, la Terapia Breve Strategica rappresenta un intervento radicale e duraturo.
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